La gnatologia è la branca dell’odontostomatologia che si occupa dell’analisi dei rapporti dinamici tra le ossa mascellari, delle articolazioni temporo-mandibolari, dei muscoli e del sistema nervoso adibito al controllo di queste zone. Lo gnatologo che si occupa anche di posturologia mette in relazione la postura del Paziente con la posizione della mandibola e ne valuta l’influenza che una ha sull’altra. La gnatologia si occupa di disordini generali dell’apparato quali le disfunzioni dell’articolazione temporo-mandibolare, il dolore oro-facciale, le parafunzioni, il bruxismo (sfregamento involontario dei denti) e le apnee ostruttive durante il sonno.
I disordini temporo-mandibolari causano un gruppo di condizioni dolorose di natura infiammatoria o degenerativa che colpiscono l’articolazione, i muscoli e/o le strutture che con essi hanno un rapporto. Il dolore oro-facciale può avere origine dagli elementi dentari ma anche da strutture lontane dal cavo orale (muscolari, neurologiche o vascolari). Le parafunzioni sono atteggiamenti viziati ripetuti e perpetuati nel tempo che portano a un sovraccarico dentale, muscolare ed articolare. Morsicarsi le labbra, tenere in bocca un bastoncino o la penna, stare appoggiati sul mento, mangiarsi le unghie, succhiarsi il dito, muovere nervosamente le guance e stringere ritmicamente i denti sono tutti esempi di “parafunzioni di veglia”.
Le “parafunzioni notturne” sono una categoria di cui spesso non ci si rende conto: il bruxismo verticale o orizzontale ne è un chiaro esempio. Le apnee (arresto del respiro) ostruttive del sonno si manifestano con sonnolenza diurna e russamento notturno intervallato a momenti di apnea profonda; sono dovute a un collasso del flusso aereo di varia natura e su di esse lo gnatologo può agire con un bite protrusivo che sposta in avanti la mandibola. Recenti studi riportano una associazione tra bruxismo e apnee notturne, per cui lo gnatologo può partecipare anche alla diagnosi (di pertinenza del medico otorinolaringoiatra) oltre che alla terapia.
Invasività
La terapia con il bite è del tutto reversibile e non invasiva.
Tempistiche
I tempi delle terapie variano da pochi mesi fino a un anno. Se si rimane con il bite, spesso si tiene per sempre e i controlli periodici sono obbligatori anche se diradati nel tempo.
Come si tratta
La gnatologia agisce tramite interventi conservativi che comprendono riabilitazioni e rieducazioni comportamentali per eliminare la parafunzione. In taluni casi si ricorre all’uso di farmaci ma prevalentemente si agisce a livello occlusale con un bite o con un molaggio selettivo. Il bite è uno spessore di resina che riposiziona la mandibola correttamente. La posizione della mandibola viene decisa dallo gnatologo-posturologo che valuta anche le interferenze posturali. L’obiettivo principale è rilassare la muscolatura masticatoria ma anche collo e spalle. Successivamente è possibile proseguire la terapia stabilizzando l’occlusione in modo definitivo spostando i denti con l’ortodonzia, con la protesi o con piccole porzioni di materiale estetico (onlay tipo faccette occclusali) che si incollano sui denti.